Siamo giunti alla XVII edizione della Giornata Nazionale del Vino, l’appuntamento autunnale per celebrare l’importanza della cultura del vino e rendere il giusto riconoscimento allo straordinario patrimonio che il settore rappresenta per il Paese.
Degustazioni dei vini, visite guidate in tutte le aziende, eventi culturali, spettacoli di musica: due giornate per comunicare e degustare tipicità che il territorio nazionale esprime, patrimonio unico per ricchezza e complessità.
L’appuntamento fa seguito alla conferenza sul “turismo enologico” della “World Tourism Organization”: emerge sempre forte la volontà dei consumatori di conoscere la provenienza, i luoghi di produzione, la storia, la tradizione, l’apporto di manualità e di personalità che si celano dietro ad un vino.
“Il turismo del vino moltiplica il valore di ogni bottiglia acquistata dai visitatori ma ha logiche e regole senza le quali difficilmente produce profitti” (cit. Donatella Cinelli Colombini): i turisti dell’enogastronomia si muovono innanzitutto in funzione del “prodotto vino”, poi sono attirati dall’ambiente, dalla cultura, dall’arte, dalla storia, dal paesaggio.
Il prodotto principe, molla potente del turismo enogastronomico, dunque è il vino che sta diventando sempre più fenomeno di costume e quasi una “mania” collettiva, e che ha portato, non da ultimo, all'istituzione di vere e proprie Strade del Vino, un sistema integrato di offerte turistiche che si snodano per un intero percorso, lungo il quale si collocano luoghi del vino visitabili (vigneti, aziende, cantine) e attività imprenditoriali collegate (ristoranti, alberghi, agriturismi, enoteche).
L’enoturismo è un’occasione preziosa per la promozione, l’occupazione, le economie locali e per la tutela dell’ambiente: la ricetta del successo sembra quindi essere la capacità di fare innovazione valorizzando il legame tra vino, tradizioni e cultura del territorio.
E la politica deve farne tesoro, con un impegno serio, per mettere finalmente a sistema un settore, uno dei più importanti del segmento “turismo”, dal grande potenziale che ha bisogno di essere guidato: il comparto del vino necessita di una strategia nazionale forte e di strumenti adeguati alle nuove sfide.
La necessità di valorizzare il vino moldavo, oltre all’investimento in tecnologie per lo sviluppo del settore (con annessa semplificazione delle procedure burocratiche) e a strategie promozionali che valorizzino all’estero la cultura del Made in Moldova, pone l’accento anche sul fatto che c’è necessità di un gioco di squadra, di lavorare uniti, in collaborazione con le istituzioni.
Pensare che l’universo dell’enoturismo ruoti unicamente intorno alle cantine è una visione miope e poco lungimirante. Oggi si possono affrontare le sfide del mercato non solo con professionalità e metodo, ma con azioni condivise tra più soggetti. È indispensabile rafforzare tutte le realtà che offrono servizi di qualità per il turista.
La nascita di agriturismi “accoglienti”, di strade del vino, di manifestazioni a tema enogastronomico, di riferimento dell'universo enologico, come la Giornata Nazionale del Vino, hanno un obiettivo comune: far vivere un’emozione al turista, quella che diventerà il ricordo da portare a casa dopo il viaggio.
D’altro canto in queste realtà si registra un modello di ospitalità – bed & breakfast, agriturismi, alberghi diffusi o anche resort di alta gamma - ad alto valore agricolo e rurale che ben si integra con attività culturali volte alla valorizzazione delle tradizioni popolari, della storia e delle identità locali.