Quando abbiamo iniziato il nostro viaggio con “HEY MOLDOVA” per promuovere turisticamente questo Paese, non avevamo ancora le idee del tutto chiare.
Questo perché, pur avendo propensione a scrivere, era la nostra prima vera esperienza di giornalismo turistico che ci veniva proposta di fare, anche se, dal lontano 1999 e su diversi siti e giornali online, ci siamo occupati a vario titolo della Moldova, più specificatamente del settore enogastronomico.
Scrivere della Moldova Turistica comportava alcune scelte iniziali di fondo che necessariamente prima o poi dovevamo fare, sia sul modo che sul come parlarne.
Negli ultimi tempi la Moldova registra un deciso incremento di articoli sulla stampa specializzata del settore: in pratica si è passati dal non parlarne, negli anni scorsi pochi conoscevano collocazione e reale esistenza, a parlarne troppo a sproposito, spesso con articoli fotocopia, scritti senza un minimo approfondimento o studio per argomentarne con cognizione di causa.
Mi riferisco a qualcosa di più sostanzioso: due giorni di visita, quando si è fortunati, ma a volte senza esserci mai stati, non bastano per scrivere della Moldova. Per poterlo fare bisogna respirarne l’aria, la cultura e soprattutto informarsi ed essere curiosi, questo in definitiva il nostro pensiero.
Per diversi motivi, abbiamo capito che il sentiero da percorrere, e non parlo di strada, non poteva essere uguale a quello di tanti altri: avevamo l’opportunità di differenziarci senza voler essere, allo stesso tempo, volutamente snob.
Qualcuno non ha gradito, ma ahimè non possiamo piacere a tutti, senza per altro argomentare la propria critica, in questo caso fine a se stessa, non avendo a disposizione un benché minimo bagaglio culturale per poterlo fare: osservandoli, il loro punto di riferimento, o di orizzonte, non va oltre la punta del loro naso.
Moltissimi, al contrario, hanno apprezzato il lavoro svolto, spesso abbastanza faticoso per i pochi mezzi a disposizione: i nostri approfondimenti, seppure volutamente brevi, hanno seguito la logica di informare senza risultare alla fine tediosi.
La sfida futura sarà quel passo in più, ma non più lungo della gamba, per completare il discorso iniziato un anno fa: mostrare che un’altra Moldova esiste, spesso poco nota o nascosta, per capirne lo spirito dei luoghi attraverso le loro storie.
Luoghi non necessariamente turistici, anzi, spesso luoghi banali dove un turista classico non andrebbe mai, ma che distinguono la Moldova da tutti gli altri Paesi.
Una ricerca della coscienza del luogo, indagato per mezzo della nostra emozione, qualcosa che supera le divisioni delle discipline scientifiche, uno sguardo che va oltre i territori.
Una Moldova più intima, interna e provvisoria, raccontata nella sua vita quotidiana, “una sorta di esplorazione dei luoghi che non hanno avuto la sventura del successo”: perché noi cerchiamo viaggiatori, non turisti.