Luoghi08 gennaio 2019

Storie nascoste di Chişinău

Un luogo di cui non immaginavate nemmeno l’esistenza

Storie nascoste di Chişinău

Disseminati per la città, accanto alle attrazioni più conosciute di Chişinău, ci sono nella stessa misura dettagli davvero affascinanti, vicende storiche cittadine legate a edifici e luoghi, meno conosciuti, che hanno bisogno solo di poche ricerche per essere riportate alla luce.

Boulevard Moscova ne è un esempio: bellissimo viale alberato, si trova nel settore Râșcani compreso tra le piazze Alecu Russo e Sankt-Petersburg, una strada di quasi 2 km costruita tra il 1960 e il 1970: il settore era una zona periferica della città con poche case, i cui terreni appartenevano al boiardo Constantin Rîșcani.

Qui è sorto il primo aeroporto della città: un enorme spazio erboso, da dove atterravano e decollavano gli aerei, con un piccolo edificio destinato a terminal che non è sopravvissuto fino ad oggi. Lo spazio inizialmente era destinato alle adunate e alle sfilate per le truppe militari: da qui, partivano i battaglioni delle milizie bulgare e le truppe russe per la guerra russo-turca del 1877-1878, oggi certificata dall'Obelisco e dalla cappella ortodossa.

Riferimenti all'aerodromo, ancora "improvvisato", li troviamo poco prima della rivoluzione in “Одесские новости” (Notizie di Odessa) del 9 maggio 1913: una nota curiosa ci informa delle esperienze infruttuose dei primi aviatori su quella collina vicino alla città. Il primo volo dimostrativo avvenne 25 maggio 1914 ma è solo nel 1921 che comincia la vera organizzazione dell’aerodromo di Chişinău terminato nel 1922 con la costruzione di un terminal, una piccola casa ad un piano, la centrale elettrica, l'hangar, la stazione di servizio e l'edificio amministrativo.

Nel giro di poco tempo, appare anche un secondo aeroporto: così, nello stesso luogo, c’erano due aeroporti, uno civile, con una superficie di 43 ettari e l’altro militare con 18 ettari di superficie. Qui ha avuto luogo nel 1927 il primo volo di passeggeri da Chişinău a București. 

Durante la guerra mondiale, l'aeroporto ha continuato a funzionare, compresi i voli passeggeri che erano assicurati dalla compagnia LARES, contrazione di Liniile Aeriene Române Exploatate de Stat (Linee aeree rumene operate dallo stato), che operava su rotte regionali, progenitrice dell'attuale TAROM.

Da un annuncio apparso su un giornale nel maggio 1942 apprendiamo che “… la LARES riprende i voli sulle rotte Chişinău-Tiraspol e Chişinău-Bucarest” e che “i voli si svolgono tre volte a settimana il martedì, il giovedì e il sabato. I biglietti sono venduti in aeroporto e in una Libreria in strada Eminescu 13 (attualmente in strada Veronica Micle) da dove i passeggeri vengono trasportati con autobus in aeroporto”.

Gli aeroporti, considerati strutture strategicamente importanti, vengono bombardati e distrutti durante la guerra. Nel settembre 1944, nel giro di pochi giorni della liberazione della Moldova dal fascismo, il Consiglio dei Commissari del Popolo dell'URSS emette un decreto nel quale se ne ordina la rapida ricostruzione: fu creata un’unità aerea separata in Moldova e nello stesso anno riprendono i voli passeggeri e merci.

Il traffico passeggeri nel primo anno di attività della compagnia aerea moldava fu di circa 750 passeggeri con voli per le città di Balți, Orhei, Tiraspol, Soroca, Lipcani, Leova. Dal 1945, vengono effettuati regolarmente voli verso Mosca (ogni due giorni), con un atterraggio intermedio a Kiev, e per le città dell'Ucraina, tra cui Odessa, Soci, Simfiropol e Cernăuți.

L'aeroporto, confrontando la mappa moderna con una rara fotografia aerea tedesca del 1944, iniziò ad avvicinarsi alla fine della strada Kiev e all’inizio di Boulevard Moscova. Nel 1958 il traffico aereo era organizzato in ben 20 città dell'URSS con un volume di circa 73 mila passeggeri.

Le mutate esigenze per accogliere aeromobili sempre più grandi fanno sì che l’aeroporto venga spostato nella periferia sud orientale: inizia così la storia attuale dell'aeroporto internazionale di Chişinău e contemporaneamente per il settore Rîșcani il forte sviluppo che perdura tuttora.

Carlo Policano

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