Luoghi02 aprile 2019

La villa urbana di Herţa e il mistero del treno scomparso

Tra gli edifici più belli del centro storico di Chișinău, in attesa di una corretta gestione turistica

La villa urbana di Herţa e il mistero del treno scomparso

Casa Herţa è caratterizzata da un’architettura eclettica a cavallo tra barocco ed estetica classica in cui la composizione della facciata è regolata da volumi simmetrici, forme complesse e ritmiche, abbondantemente decorata con rilievi scolpiti.

La villa urbana di Vladimir Herţa, progettata dell’architetto austriaco Henrich von Lonsky, in pieno centro cittadino, è presente nel registro dei monumenti storici e culturali di importanza nazionale: l’edificio è sorto su un preesistente manufatto costruito intorno al 1830 su strada Aleksandrovskaia, oggi Ștefan cel Mare.

Acquistato nel 1845 da Iorgu Bals, che lo donò in seguito ad un orfanotrofio che prese il suo nome, l’immobile fu ricostruito, dopo l’acquisto avvenuto nel 1903, da Vladimir Herţa, avvocato e uomo politico, primo sindaco di Chişinău dopo la Grande Unione del 1918.

Diversi anni dopo la morte di Herţa, la casa venne adibita a Pinacoteca di Chișinău, nata il 26 novembre 1939 per merito dello scultore Alexandru Plămădeală (autore della statua di Ștefan cel Mare, davanti al Parco pubblico di Ștefan cel Mare) con altri artisti: è la prima istituzione museale orientata a raccogliere, conservare e divulgare opere d'arte in Moldova.

Il direttore della Pinacoteca fu il pittore Auguste Baillayre, professore alla Scuola di Belle Arti di Chișinău: al momento della sua fondazione, il museo possedeva circa 160 opere perlopiù di artisti romeni e moldavi.

Nell'autunno del 1940, dopo l’annessione della Bessarabia all’U.R.S.S., la Pinacoteca di Chișinău fu riorganizzata nel Museo di Belle Arti della RSSM (Republica Sovietică Socialistă Moldovenească): proprio durante la seconda guerra mondiale, precisamente nel 1941, avvenne qualcosa che segnerà la storia di questo museo.

Per precauzione contro eventuali bombardamenti, e per mettere in sicurezza le opere d’arte presenti nell’edificio, venne deciso di trasferire il materiale artistico in un luogo più sicuro. Le opere vennero accuratamente preparate e in gran segreto caricate su due vagoni ferroviari, meticolosamente sigillati, che partirono dalla stazione ferroviaria di Chișinău per essere trasferiti a Kharkiv (Ucraina): da allora, purtroppo, non esiste nessuna notizia a tale proposito e nessuno che sappia qualcosa sulla loro sorte, scomparendo da quel momento nel nulla senza lasciare traccia.

Dopo la guerra, il fondo del museo venne ricostituito con opere trasferite dai musei dell’URSS (Galeria Tretiakov, Muzeul Ermitaj), come segno di "aiuto fraterno". Dopo la ripresa delle attività, il Museo continuerà a soddisfare funzioni specifiche: raccolta, conservazione e valorizzazione del patrimonio artistico e culturale per lo studio, l’istruzione e la ricreazione.

Casa Herţa fa parte dei tre edifici del Museo Nazionale di Arte della Moldova insieme a Casa Kligman e all'edificio dell'ex ginnasio per ragazze fondato dalla principessa Natalia Dadiani, ubicato in Strada 31 August.

Dal 1988 la sede della Casa Museo Herţa è stata chiusa per restauro e le opere trasferite nel Museo Nazionale di Arte per la conservazione del patrimonio.

Nonostante l’importanza architettonica dell’edificio, e un restauro malamente eseguito, Casa Herţa rimane un monumento pregevole, parte della Chişinău storica: attualmente il monumento si trova da anni in stato di abbandono, fuori da ogni programmazione turistica, a causa della miopia di tecnici e di logiche politiche poco comprensibili.

Carlo Policano

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