Enogastronomia06 settembre 2019

Il caffè, stile di vita per gli italiani in Moldova

Alla ricerca di un buon caffè nelle terre di Stefan cel Mare

Il caffè, stile di vita per gli italiani in Moldova

Tutto il mondo conosce il caffè e ne fa uso: è la bevanda più famosa del pianeta, una tradizione che ci accomuna e che ci fa sentire “a casa” ovunque siamo.

Il caffè che beviamo proviene dai noccioli lavorati della bacca di un arbusto sempreverde di nome Coffea. Le specie più interessanti e maggiormente coltivate sono due: l’Arabica e la Robusta. Dalla tostatura, macinazione e miscela di queste due varietà dipende il gusto della bevanda che consumiamo.

Il caffè è una delle grandi passioni degli italiani: nascono addirittura nel XVI secolo le prime caffetterie, locali dove ci si riuniva per sorseggiare caffè e discutere di politica o di argomenti sociali e culturali.

La storia del caffè “espresso” diventa realtà solo all’inizio del ’900, con il brevetto della prima macchina del caffè: è un’invenzione italiana, nata dall’idea dell’ingegnere Angelo Moriondo, che avrebbe cambiato le abitudini di milioni di persone. L’invenzione, presentata in occasione dell’Expo Generale di Torino del 1884, nasceva da un’esigenza ben precisa: poter offrire alla propria clientela un caffè veloce e istantaneo, “espresso”.

Una grande conquista dell’umanità, al pari dell'invenzione della ruota.

In un periodo di fermento industriale, e in pochi anni, il caffè diventa il motore di un’Italia alfabetizzata e industrializzata: inizia una nuova era per il caffè, fino ad allora visto come una bevanda da ricca borghesia. Nei quartieri delle città, o nei paesi, si aprono bar e caffetterie che diventano punti di ritrovo dal carattere leggero: la cultura italiana del caffè muove i suoi primi passi; ordinare un espresso diventa routine, uno status-symbol. Si definiscono regole non scritte sulle abitudini da bar: il prezzo deve seguire il costo del giornale quotidiano, vietato ordinare un cappuccino dopo pranzo.

È qui la chiave di lettura della cultura dell’espresso italiano: quel senso del luogo, del locale, è una parte importante, fondamentale. Quando prendiamo un caffè con un amico, difficilmente ci rendiamo conto di quale sia la portata culturale, sociale ed economica dell’invenzione di questa bevanda.

Se è vero lo stereotipo “Pizza, spaghetti e mandolino” che caratterizza ogni italiano all’estero, in questo luogo comune manca un elemento essenziale: il caffè espresso.

I flussi migratori degli italiani all’estero hanno diffuso queste abitudini e il caffè espresso è divenuto patrimonio dell’umanità: la storia dell’espresso in Moldova, seppure recente, ha influenzato la cultura locale. C’è da dire che la bevanda preferita dai moldavi è il tè, per tradizione e clima.

La comunità italiana presente in Moldova non è numerosa: risiedono in Moldova meno di un migliaio di italiani. Vent’anni fa era impossibile trovare un bar che facesse un espresso: la stessa parola era di fatto sconosciuta. Tra gli expat italiani il consumo di caffè era ridotto al minimo, scoraggiato dal gusto e dalla qualità.

Il caffè veniva preparato nell’ibrik turco sin dal 1820 e in seguito, in tempi recenti, consumato nel formato “solubile” o “americano”. Attualmente, la parola espresso è diventata sinonimo di caffè italiano: di conseguenza sono apparsi cappuccino e croissant. E perfino il caffè “ristretto”. Da qualche anno, dietro a una mia provocazione, è comparso anche il “caffè sospeso”, un'abitudine solidale viva nella tradizione sociale napoletana.

Noi italiani ci distinguiamo all’estero non solo per il nostro accento, le gestualità e l’abbigliamento, ma anche per come ordiniamo e beviamo il caffè: lo facciamo in modo completamente diverso da qualsiasi altro straniero o dagli stessi moldavi.

Un’abitudine ancora assente è il caffè “in piedi” o al “banco”, quello da consumare velocemente, più volte al giorno, senza perdere tempo. In Moldova questo non succede: per prendere anche un caffè ci si deve sedere al tavolo. Un stile di vita, “slow”, entrato nella filosofia di vita degli expat italiani in Moldova, segno di un piccolo cambiamento della tradizione italiana.

Ma voi il caffè “espresso” in Moldova, dove lo bevete?

Carlo Policano

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