Tra le cucine più abusate nel mondo, quelle di cui si crede di sapere tutto ma di cui in realtà non si sa niente, la cucina italiana la fa da padrona insieme a quella cinese.
All’estero la nostra cucina è tristemente avvolta dal mistero, spesso impoverita e banalizzata da una serie di luoghi comuni a tratti imbarazzanti. Non aiutano i nostri ristoratori in terra straniera, che negli anni hanno fatto davvero poco per raccontare una corretta tradizione gastronomica, più spesso pronti a rincorrere gli affari piuttosto che a dare un’idea reale di cosa siamo e cosa mangiamo.
L’Italian Sounding ha un impatto economico e di immagine pesantissimo per il nostro paese: per far conoscere la cucina e il cibo quali segni distintivi della cultura italiana, con l’obiettivo di avere anche all'estero consumatori più educati e consapevoli, sono stati programmati in Moldova alcuni corsi in grado di veicolare i prodotti del Made in Italy percepiti come sinonimo di qualità e sicurezza alimentare.
Dal 5 al 10 febbraio si sono svolti, presso l’Università Tecnica di Moldova (UTM) di Chisinau e presso IP CESPA - Centrul de Excelență în Servicii și Prelucrarea Alimentelor di Balti, i corsi di perfezionamento guidati dallo Chef Guido MORI, docente cucina scientifica presso la Scuola Internazionale di ALMA Cooking.
Indirizzati sia a studenti che a docenti del Dipartimento di Alimenti e Nutrizione, i corsi hanno toccato quasi tutti i punti di quella che è la base della cucina italiana, dalle salse, ai primi e secondi piatti, con attenzione particolare alle tecniche di preparazione.
Un progetto che ha dato i mezzi per riconoscere l'autentico “Made in Italy”. E un ottimo modo per sostenere l’export e le nostre imprese all’estero.
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