Tradizioni e cultura01 giugno 2018

E se vi dicessi che i moldavi sono andati nello spazio?

L’impronta moldava nello spazio: dove veniva preparato il cibo e cosa mangiavano i primi cosmonauti nello spazio?

E se vi dicessi che i moldavi sono andati nello spazio?

Credo che siano davvero poche le persone che sappiano qualcosa sul contributo dato dagli studiosi moldavi alla conquista dello spazio.

I moldavi è vero non volarono mai nello spazio, ma la loro partecipazione allo sviluppo della scienza fu davvero molto importante.

Terminata la fase dei voli sperimentali, in cui i cosmonauti rimanevano in orbita per poche ore, i ricercatori si misero al lavoro per studiare sistemi di conservazione e somministrazione dei pasti. Nello spazio moltissime azioni banali diventano complicate, per via dell’assenza di gravità.

Tutto ebbe inizio con i tubetti di cibo per Yuri Gagarin, il primo cosmonauta ad essere lanciato in orbita intorno alla Terra nel 1961 e di conseguenza anche il primo uomo a mangiare nello spazio.

Il cibo che gli venne dato non era proprio "appetitoso": si trattava di una pasta contenuta in tubetti simili a quelli del dentifricio, pronta al consumo (poteva essere mangiata succhiandola direttamente dal tubetto), evitando il problema delle briciole o di residui che altri formati alimentari potevano dare.

Quello che Gagarin mangiò durante la sua breve missione era parte di un esperimento scientifico di grande importanza. Gli scienziati avevano un assoluto bisogno d’informazioni dettagliate per le loro teorie sull’alimentazione in assenza di gravità, non conoscendo con esattezza se i cosmonauti avrebbero potuto deglutire o se il cibo sarebbe stato digerito correttamente.

Nell'era dell'URSS succhi, purea di frutta e sughi vegetali, venivano preparati in Moldova, presso l’Istituto dell'Industria Alimentare utilizzando la tecnologia della sublimazione, il metodo per rimuovere l'umidità dai prodotti freschi.

All’inizio dell’era spaziale molti erano i problemi ancora da risolvere: ad esempio, come facevano a scrivere?

Era importante per i cosmonauti registrare le loro osservazioni, ma non potevano scrivere con le penne perché l'inchiostro, in assenza di peso, si trasformava in bolle. In realtà sia russi che americani usarono sin da subito le matite. Ma presto si scoprì che le loro punte si spezzavano facilmente e continuavano a fluttuare nell'aria, col rischio di essere ingerite o di causare corti circuiti (la grafite conduce corrente) incastrandosi nelle apparecchiature.

Negli anni '70, questo problema venne relativamente risolto con una matita chimica inventata a Chişinău e prodotta nello stabilimento "Culitpribor".

Durante l'epoca sovietica, dunque, le imprese moldave producevano cibo e matite speciali per i cosmonauti, in modo più o meno segreto, tanto che ancora oggi è molto difficile reperire informazioni più specifiche.

Alcuni degli oggetti citati sono esposti nel "Muzeul Cosmonauticii" di Chişinău, ospitato nel Centrul de Creație Tehnică pentru copii, fondato durante l'Unione Sovietica da Nelia Kirilov, capo dei Giovani Cosmonauti.

I prodotti moldavi destinati ai cosmonauti russi hanno rimosso alcuni ostacoli essenziali alla conquista dello spazio.

Oggi la Moldova produce, su richiesta di altri paesi, una serie di bevande e cibo.

Carlo Policano

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