L’Academy Award of Merit, meglio conosciuto in tutto il mondo con l’appellativo di premio Oscar, è assegnato ogni anno dall’Academy of Motion Picture Arts and Sciences, un’organizzazione fondata nel 1927 in California con l’obiettivo di sostenere lo sviluppo del cinema statunitense.
Il Premio Oscar è il sogno di tutti coloro che lavorano nel cinema: la statuetta, alta 35 centimetri, pesa poco più di quattro chili e ha un valore commerciale pari 295 dollari. Disegnata da Cedric Gibbons, un artista di Los Angeles, la statuetta è stata realizzata dallo scultore George Stanley, in bronzo placcata d’oro.
L’Academy adottò ufficialmente il nome Oscar nel 1939. La versione più diffusa la farebbe risalire a un’esclamazione di Margaret Herrick, direttrice della biblioteca dell’Academy durante gli anni ’30, che nel vedere la statuetta disse: “Assomiglia proprio a mio zio Oscar!”.
La prima edizione, svoltasi il 16 maggio 1929 a Los Angeles, durò poco più di quattro minuti, giusto il tempo di elencare i vincitori: all’evento parteciparono 270 invitati. A vincere il premio Oscar fu il giovane Lewis Milestone, forma anglicizzata di Lev Milstein, regista, sceneggiatore e produttore cinematografico, che nacque a Chişinău il 30 settembre 1895, da una famiglia di un sarto ebreo.
Fu un ragazzo capriccioso ma pieno di umorismo: nella memoria collettiva rimase celebre l’episodio in cui causò dei danni a una delle farmacie di Chişinău che si trovava nell’allora Aleksandrovskaia angolo Armeneasca, dove sorge il negozio Franzeluţa.
Emigrato nel 1913 negli Stati Uniti, tornò in Europa nel 1917 per combattere nella prima guerra mondiale, dove fu assistente di regia per i documentari bellici e di propaganda.
Tornato in USA, divenne uno dei registi più apprezzati: già nel 1929 ricevette il neo istituito premio Oscar alla regia per Una notte in Arabia e una nomination come Migliore produzione per The Racket.
L’anno dopo uscì il film che lo consacrò al grande pubblico, All'Ovest niente di nuovo, adattamento del romanzo di Remarque, a cui vengono assegnati sia i premi per il Miglior film e per la Miglior regia. Tra i primi "colossal" del cinema sonoro, opera dal contenuto pacifista, gli valse la simpatia degli ambienti di sinistra: il film racconta gli orrori della Grande Guerra dal punto di vista dei giovani soldati.
Osteggiato dalle gerarchie naziste, proibito in Italia dal fascismo e avversato in molte parti d'Europa, il film assunse il ruolo di pellicola scomoda e provocatoria. La sua fama deriva da una astuta fusione delle sue componenti: il realismo della regia, la spettacolarità delle scene di guerra e il lirismo dei dialoghi.
Nel 1938 fece ritorno per un breve viaggio a Chişinău dove incontrò il suo professore Nicolae Popovschi del Liceul Teoretic cu Profil Real “Mihai Marinciuc” al quale regalò, in segno di gratitudine 100 dollari, una cifra enorme per quei tempi.
Nel secondo dopoguerra, indagato durante la "caccia alle streghe", reagì con una serie di film bellici di successo, convenzionali ma di eccezionale solidità: le sue posizioni pacifiste causeranno in seguito il rapido declino della sua carriera.
Milestone è noto anche per aver contribuito in modo decisivo al lancio e alla formazione di Charlie Chaplin e di un numero impressionante di attori che ha diretto. Basterebbe citare solo Gloria Swanson, Buster Keaton, Harold Lloyd, Bing Crosby, Gary Cooper, Ingrid Bergman, Gregory Peck, Shirley Mac Laine, Frank Sinatra, Marlon Brando, Kirk Douglas, Ingrid Bergman, Billy Wilder.
Milestone ha anche diretto la prima edizione del film di Ocean's Eleven (Colpo grosso, 1960), che è stato girato con Frank Sinatra e Dean Martin e Gli ammutinati del Bounty (1962), con Marlon Brando interprete del film. Dopo questo film Milestone, nonostante gli Oscar e le numerose nomination nel corso della sua carriera, mise fine alla professione di regista per gravi problemi di salute.
Morì a Los Angeles il 25 settembre 1980. Nel 2003, "Poșta Moldovei" ha emesso un francobollo: "Milestone Lewis, 1895-1980".