Tradizioni e cultura19 maggio 2025

L’Arte dei Tappeti moldavi

Il simbolo dell'identità nazionale nella Lista del Patrimonio Immateriale dell'Umanità dell'Unesco, con una tecnica tradizionale denominata “scoarța”.

L’Arte dei Tappeti moldavi

Arti e mestieri tradizionali un tempo costituivano parte della vita quotidiana dei villaggi rurali moldavi: durante il lungo inverno intagliare il legno, produrre ceramiche, tessere tappeti di lana, era un modo alternativo per produrre reddito. 

Oggetto del desiderio, frutto di conquiste e di scoperte dall’estremo ma soprattutto dal Medio Oriente, il tappeto irrompe in Occidente nel corso del XIII secolo.

È un manufatto prezioso, estremamente caro, che solo i più ricchi possono permettersi. Tanto pregiato da rappresentare un simbolo di sacralità, di potere e di vanità.

L'Unesco si pone lo scopo di salvaguardare questi capolavori (attraverso la Lista del Patrimonio Culturale Immateriale dell'Umanità dell'Unesco) per evitarne la scomparsa: lo stupefacente insieme di linguaggi, rituali, consuetudini sociali, pratiche relative alle conoscenze legate all'artigianato, che nei millenni si sono tramandati di generazione in generazione, raccontano le sfumature e le distinzioni racchiuse nell'evoluzione dell'Umanità.

Una di queste tecniche tradizionali di realizzazione dei tappeti, presenti sul territorio moldavo ed anche romeno, denominata “scoarţa”, è stata iscritta il 1 dicembre 2016, in questo prestigioso “Elenco”.

Questi arazzi, fatti nelle comunità di artigiani e ritenuti attualmente opere d'arte, sono adoperati per decorare le pareti interne delle case, ma anche durante certe cerimonie, come quelle funebri, o come parte del baule della dote della sposa.

Le “scoarţe” tipiche moldave sono contraddistinte dalla varietà e vivacità dei colori e dalla presenza di motivi geometrici, vegetali, figurali (animali e persone) e di motivi simbolici, come l'albero della vita. I tappeti della Moldova appartengono agli ultimi ceppi della già scarsa e disomogenea produzione europea: realizzati in ambienti rurali e dalle popolazioni “gagauze” (regione autonoma nel sud della Moldova, denominata appunto “Gagauzia”), di origine turca ma di religione ortodossa, sono facili da riconoscere grazie ai colori vivaci ottenuti da piante vegetali ed ai disegni intricati, con piccoli motivi geometrici, semplici ed eleganti e con particolarissimi motivi a rosa che li caratterizzano.

Questi cosiddetti "kilim delle rose" spesso hanno uno sfondo scuro su cui si stagliano rose rosse e rosa con tocchi di verde per le foglie.

Si spera che con il riconoscimento UNESCO, il tappeto sarà sicuramente un'attrazione per i turisti, per l’immagine Paese e per il futuro delle nuove generazioni. 

Carlo Policano

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