Tradizioni e cultura16 giugno 2025

Legami che non ti aspetti nella Chişinău di fine ottocento

Breve storia di una comunità di “scalpellini” liguri della Val Fontanabuona in cerca di fortuna nell’America dell’Est

Legami che non ti aspetti nella Chişinău di fine ottocento

Parte I  

C’è un filo sottile che collega due territori lontani, non solo dal punto di vista geografico; una distanza che scompare quando ad avvicinarle sono storie interessanti che le accomunano.

La presenza e la relativa colonizzazione dei genovesi nell’area del Mar Nero prende una dimensione molto importante e non sottovalutabile a partire dalla metà del XIII secolo: piccole comunità si stabiliscono tutt’attorno e animano la vita economica di questi luoghi.

I centri d’oltremare sono interessati da un vasto movimento di emigrazione che interessa tutta la regione e si diffonde alle città che intrattengono rapporti commerciali con la Superba.

Gente comune, soldati, marinai, avventurieri, ma anche giovani che fanno il loro apprendistato d’affari, membri dell’aristocrazia mercantile, partono e si stabiliscono in queste terre, prendono mogli, chiamano la loro famiglia.

Le colonie genovesi, in effetti, non mancano di risorse, vedono arrivare nei loro porti i prodotti dell’Estremo Oriente, seta e spezie, tanto ricercate nel mondo occidentale, punto d’incontro strategico e di intermediazione fra economie complementari, tra il mondo della steppa e le città mercantili mediterranee.

La valorizzazione degli insediamenti passa attraverso le più importanti risorse locali: cera, miele, pellicce, cereali, allume, destinato alla tintura delle stoffe, mastice.

Una dominazione politica ferma, uno sviluppo economico pesante, ma una dipendenza culturale leggera: gli insediamenti genovesi d’oltremare sono stati il “laboratorio” della colonizzazione moderna.

Molto più recentemente, a cavallo fra il XIX e XX secolo, lo stesso territorio è stato interessato, curiosamente, da uno strano fenomeno migratorio, proveniente principalmente da una delle principali valli della città metropolitana di Genova.

Di questa curiosa e un po’ paradossale storia cerchiamo di ripercorrere le tappe più salienti, iniziando dalla fine 800, quando Gattorna era un villaggio di 60 famiglie che lo componevano e ben 23 con legame di parentela e cognome Basso; la maggior parte con numerosi figli, dediti all’agricoltura, unica risorsa per sopravvivere.

I giovani, crescendo sentivano sempre di più la necessità di migliorare la propria condizione sociale, visto che la terra più di tanto non dava, e restare in paese significava lavorare ed invecchiare senza alcuna prospettiva futura.

Carlo Policano

Ultime news

venerdì 11 luglio
Pocrovca, il villaggio dove il tempo si è fermato
Usanze, tradizioni e curiosità di una minoranza in Moldova del tutto particolare
mercoledì 09 luglio
L’Uro, il simbolo perduto della Moldova
Presente nella bandiera come un emblema potente della propria identità
giovedì 03 luglio
La strana storia del primo francobollo moldavo
La Moldova fu il primo stato dell'Europa Orientale a emettere valori postali
mercoledì 02 luglio
In viaggio lungo le rotte del grano
Velieri genovesi verso il delta del Danubio all’inizio dell’Ottocento
venerdì 27 giugno
Moldova: i girasoli guardano solo a Est
Quando Loren e Mastroianni stregarono il mondo dell’Unione Sovietica
giovedì 26 giugno
Chi sono i “Gagauzi”?
Una delle etnie meno conosciute d'Europa, tra tradizioni e voglia di futuro
martedì 24 giugno
“Champagne” sovietico, il grande sogno
La via differente del socialismo allo champagne, tra bollicine e stalinismo
venerdì 23 maggio
La Moldova, vigneto dell’ex Unione Sovietica
Per una storia della viticoltura della Moldova. Brevi cenni storici - Parte I
martedì 20 maggio
Il sogno del socialismo architettonico
La città sovietica, fenomeno aperto e poco studiato, frutto di idee, teorie urbanistiche e sociali:...
lunedì 19 maggio
L’Arte dei Tappeti moldavi
Il simbolo dell'identità nazionale nella Lista del Patrimonio Immateriale dell'Umanità dell'Unesco,...
International editions:   Italiano | English | Russian | Română