Tradizioni e cultura26 giugno 2025

Chi sono i “Gagauzi”?

Una delle etnie meno conosciute d'Europa, tra tradizioni e voglia di futuro

Chi sono i “Gagauzi”?

Che la «Komrat Devlet Universiteti» sia un centro universitario decisamente innovativo e con grandi ambizioni, lo si intuisce dal fatto che è l’unica università al mondo dove si studia il “gagauzo”.

Stretta tra antiche tradizioni e voglia di futuro, questa piccola comunità cerca di conservare la propria cultura, sopravvissuta alla dominazione russa e ottomana, insegnando la propria lingua nell’Università Statale dove esiste la Facoltà di “Cultura Nazionale

Già, ma dove si trova la Gagauzia? E soprattutto chi sono i “gagauzi”?

La Gagaùzia (Gagauz-Yeri in gagauzo, Găgăuzia in romeno) è un'entità territoriale autonoma nel sud della Moldova, popolata da meno di 200 mila abitanti e che ha come capoluogo la città di Comrat.

gagauzi sono una piccola comunità, caso unico, di stirpe turca ma di fede cristiana ortodossa: essi parlano il gagauzo (gagauzca o gagauz türkçesi), una lingua simile a quella parlata in Turchia. Nei fatti, però, il gagauzo ha ben poco in comune con la lingua turca: sia la grammatica che il lessico non sono turchi, a differenza di quanto succede per l'azero e le lingue centro-asiatiche.

Le origini di questo misterioso popolo rimangono incerte: alcune teorie vedono nei gagauzi i discendenti delle orde turche che invasero l’Europa orientale nel periodo antecedente la creazione dei grandi imperi turco-islamici. Questo punto di vista è però smentito dagli aspetti culturali e soprattutto linguistici dei gagauzi, che sembrano piuttosto dimostrare la loro origine anatolica.

I gagauzi fanno certamente parte del gruppo etnico oğuz, a cui appartenevano i selgiuchidi e gli ottomani, e da cui discendono appunto i turchi dell’Anatolia e gli azeri. Lo stesso nome gagauz sembra derivare con ogni probabilità da oğuz, deformazione di gök (cielo), di utilizzo non raro tra i popoli turchi.

Non è possibile sapere quando e come i gagauzi abbracciarono la religione cristiana, e se in precedenza i loro antenati fossero stati per un certo periodo musulmani. La cosa certa è che nel XVIII secolo i gagauzi, risiedevano nella Dobrugia ottomana, tra le attuali Bulgaria e Romania, pacificamente mescolati con i bulgari, i rumeni e i turchi musulmani. Per tutto il secolo la regione danubiana e i Balcani orientali furono interessati nelle infinite guerre tra Russia e Impero ottomano.

A quel tempo in Bessarabia vivevano i nogai, altro popolo turco: queste tribù musulmane, irrequiete e ostili alla Russia, costituivano un pericolo per la pace e la stabilità di quella delicata regione. Fu così che, a seguito del trattato di pace russo-ottomano siglato a Bucarest nel 1812, lo Zar Alessandro I ottenne che i nogai fossero espulsi dalla Bessarabia e al loro posto vi fossero deportati in massa proprio i docili e controllabili gagauzi, la cui fede cristiana era una garanzia di neutralità nei confronti della presenza russa. L’intenso processo di russificazione che ne seguì è dimostrato dal fatto che oggi la lingua più usata è quella russa.

Insediati in modo massiccio nell’attuale Moldova sud-orientale, i gagauzi entrarono così in possesso di quella che oggi è la loro terra, la Gagauzia, a cui essi si riferiscono orgogliosamente come Gagauz yeri (il luogo dei gagauzi).

Questa espressione culturale e geografica non ebbe alcun significato politico fino al crollo dell’Unione Sovietica, quando i gagauzi, trovandosi a far parte del neonato stato moldavo, temettero di venire assimilati nella cultura rumena dominante nel paese, e scelsero nel 1991 di proclamare l’indipendenza. La concessione di un'ampia autonomia, con uno statuto speciale, ha evitato guerra e secessione, come invece è avvenuto nello stesso periodo con la Transnistria.

I gagauzi oggi vivono anche in Romania, Grecia e Bulgaria.

Carlo Policano

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