Enogastronomia18 ottobre 2019

Ippocastano o castagno?

In Moldova, questo è il problema. Сonsiderazioni semiserie su questi due alberi

Ippocastano o castagno?

Vivendo in Moldova, un Paese con un suo ritmo e dove la lentezza di alcuni giorni aiuta spesso la riflessione, si ha il tempo, anche grazie ad alcuni amici buontemponi che fanno parte della “Venerabile Confraternita della buona forchetta”, di fare discorsi o scherzi goliardici che hanno tutto sommato una loro logica. 

Più di uno, a questo punto, si preoccuperà del mio stato mentale. Volevo tranquillizzarvi e dire che è tutto a posto. L’articolo è ironico, ci tengo a precisarlo, a scanso di equivoci che, al giorno d’oggi, complici i social network e le arbitrarie interpretazioni, scatenano le più accese discussioni.

Riguarda la politica, non quella spicciola alimentata su aspetti quotidiani, ma quella legata alle ideologie.

E da un po’ di tempo che ci chiediamo se gli alberi, in un modo o nell’altro, hanno una connotazione o identificazione politica.

La domanda, che certamente appare eccentrica, in pratica è: secondo voi, esistono alberi di sinistra e alberi di destra?

Un esempio: l’ippocastano, secondo voi, è un albero di destra o di sinistra? E il castagno?

C’è da ridere, poco o molto dipende dal vostro stato d’animo. Io sono giunto ad una conclusione, senza trovare però una conferma definitiva. Volete la mia idea?

Intanto spieghiamo la differenza tra le castagne che sono prodotte dai castagni e le castagne che sono prodotte dagli ippocastani (che chiamiamo “castagne matte” o “castagne d’India”).

La loro somiglianza è innegabile e all’origine di tutti i mali. La prima differenza si osserva dalle due diverse piante: le castagne sono i frutti dei castagni, mentre le castagne matte semi degli ippocastani (il frutto è costituito dal riccio). Se si osservano i loro “ricci” si vedranno che quelli delle castagne matte hanno molti meno aculei e che le vere castagne non sono mai da sole al loro interno. Infine, si differenziano anche per grandezza e colore: le castagne sono più piccole, meno arrotondate e presentano un ciuffo apicale caratteristico, cosa che le castagne matte non hanno.

La più grossa differenza da tenere a mente è che le castagne matte non si possono assolutamente mangiare.

Confuse con i semi dell'ippocastano, le “castagne” non godono di popolarità in Moldova. L'ippocastano produce frutti in misura copiosa e i suoi ricci si aprono con grande facilità: se fossero stati dolci e mangerecci come quelli del castagno non ci sarebbe stata partita. Le castagne matte sono infatti tossiche e tuttavia vengono date da mangiare ai cavalli, da cui deriva il nome dell’albero che le produce: la parola contiene il prefisso «ippo» che presenta un’etimologia greca e indica il cavallo.

Eppure confondere i due frutti è piuttosto semplice, come dimostra uno studio dell’Agenzia per la sicurezza alimentare francese: in base ai dati registrati dai centri antiveleni dal 2012 al 2018, la confusione ha provocato l’11% di tutte le intossicazioni segnalate.

Qui in Moldova l’ippocastano è presente ovunque, del castagno nemmeno l’ombra. Anzi, a dire il vero, uno solo nel parco cittadino “Gradina Botanica”.

Eppure il castagno da noi ha sfamato, in tempi di fame, molti proletari. In una delle repubbliche che faceva parte dell’Unione Sovietica, l’assenza di questo “albero del popolo” appare alquanto curiosa.

Pur essendo l'areale compatibile, e presente a pochi passi (Romania), agli amici di Putin il castagno non deve essere stato simpatico o forse non troppo di sinistra tanto da preferirlo al noce, molto più tranquillo e rassicurante. Avranno pensato che coltivare castagne, visto il detto occidentale “vali meno di una castagna secca”, non sarebbe stato un gesto di sinistra. Non è un problema, l’umanità può andare avanti ugualmente.

Rimane oscuro il motivo per il quale non è presente. Voi cosa ne pensate?

Carlo Policano

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