Enogastronomia06 dicembre 2019

La Rosa Canina

Il rosso prezioso dell’inverno moldavo

La Rosa Canina

C’è una pianta che ho sempre guardato con rispetto, come ad una persona, schiva, solitaria, che se ne sta in disparte a lavorare per gli altri e non necessita di apparire per essere.

Questa è la mia fotografia della Rosa Canina, il cui ruolo secondo me è proprio questo: ai margini dei boschi o nei campi non più coltivati, questa pianta si adatta a fattori ambientali estremi favorendo la trasformazione e il successivo insediamento di altre specie per il ritorno del bosco.

Ha un unico vezzo, ama posizioni assolate, anche se resiste bene a temperature fredde, e spesso cresce in compagnia del prugnolo e del biancospino: insieme danno rifugio a tanti piccoli animali che durante l'inverno si proteggono dietro le loro spine e si nutrono dei loro frutti. Mi piace l’idea “di tana” che offre agli animali indifesi nutrendoli con le sue bacche.

La Rosa Canina viene anche chiamata rosa selvatica o rosa di macchia, antichissima e madre di tutte le rose presenti in ogni parco che si rispetti. 

E’ un arbusto spinoso perenne, originario dell’Europa e dell’Asia occidentale, che si trova soprattutto nelle zone collinari e montane di tutta Europa, dove può raggiungere un’altezza di quattro metri, Asia occidentale e settentrionale ed Africa del nord.

Si narra che fu Plinio il Vecchio a diffondere la credenza che la radice di questa pianta fosse un utile rimedio contro la rabbia trasmessa dai morsi dei cani. Le spine dell’arbusto, infatti, erano paragonate alle zanne affilate di un cane ed era pertanto logico stabilire una relazione tra il graffio provocato dalla pianta e i morsi di un cane, per cui la prima guariva la seconda.

Le bacche di rosa canina si raccolgono di norma precedentemente alla prima gelata: sono adatte in cucina per insaporire marmellate e tisane invernali. Già, perché le sue bacche contengono un’ampia gamma di antiossidanti il cui ruolo è quello di rallentare l’invecchiamento cellulare mantenendo la bella pelle, elastica e ritardando la comparsa di rughe. Non è un caso infatti che la rosa canina sia ampiamente usata nella produzione di cosmetici.

Durante la seconda guerra mondiale, venivano usate come sostituto degli agrumi nell’alimentazione dei bambini.

Questo tipo di rosa presenta anche molte proprietà terapeutiche; ad esempio, è noto il suo potere contro le infezioni e la sua capacità di curare raffreddori. Ma le loro applicazioni riguardano soprattutto il trattamento dei dolori articolari e la prevenzione di tosse e raffreddore. Le bacche di rosa canina presentano anche proprietà antinfiammatorie che le rendono utili per mantenere in equilibrio e in salute il nostro organismo.

Si tratta di un rimedio naturale molto antico utilizzato fin dal Medioevo e in seguito riscoperto dall’erboristeria occidentale. Le bacche di rosa canina vengono consigliate anche per la loro azione diuretica e per alleviare le infiammazioni gastrointestinali.

cinorrodi, così vengono chiamati i falsi frutti della rosa canina, sono ricchissimi di vitamina C, circa 100 gr contengono infatti la stessa quantità di vitamina C di 1 kg di agrumi, e rendono la rosa canina un fitoterapico utilissimo nella stagione invernale, capace di aumentare le difese immunitarie durante i mesi in cui più facilmente ci si ammala.  

In definitiva, una rosa dall’aspetto “regale” nell’essere e non nel mostrarsi, dall’anima generosa. 

Carlo Policano

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