La rosa è un fiore che ha ispirato complesse simbologie e occupato un posto privilegiato lungo tutti i secoli: difficile trovare un fiore più misterioso e affascinante della rosa.
Ogni fiore ha circa una trentina di petali e viene raccolto a mano al mattino presto per preservarne gli aromi. Il profumo è delicato ma inebriante, essendo mescolanza di 200 molecole odorose differenti.
L’origine della “rosa” si perde nella notte dei tempi, pare ci fosse prima della comparsa dell’uomo: regina dei fiori, delicata, armoniosa, passionale, da sempre nella nostra fantasia rappresenta l’amore, la delicatezza, e i suoi petali vellutati, tanto profumati quanto fragili, hanno affascinato e ispirato generazioni di artisti e di amanti.
La mitologia greca ci racconta che fu Venere a darle la bellezza e Dioniso il profumo.
I botanici ancora oggi non sono riusciti ad accordarsi né sul numero esatto delle specie spontanee, probabilmente più di mille, né su quello dei “cultivar”, ossia i 10 mila ibridi realizzati a partire dal XVIII secolo.
Non solo per gli occhi e per il naso: questo fiore, infatti, è spesso usato anche in cucina. Se pensavate che le confetture si potessero produrre solo con la frutta dovrete ricredervi: oggi vi raccontiamo della confettura di petali di rose, una preparazione decisamente rara, una vera sorpresa per chiunque si ritenga un avventuriero gastronomico. Non si trovano fonti che ne riportino le origini o l’impiego nella storia, e, allo stesso modo, perché proprio a Genova si sia sviluppata questa tradizione della lavorazione dei petali di rosa, con i quali non si fanno solo sciroppi, ma anche confetti e conserve.
Già un testo del 1683 di Gian Domenico Peri, “Il negoziante”, cita “le confetture e le conserve di zucchero che si lavorano in Genova come le più eccellenti che si acconcino in alcun altra parte del mondo”. Potremmo supporre, alla luce di queste note, l’esistenza di una possibilità, seppure remota, che la preparazione sia stata introdotta o conosciuta ad Est proprio per merito dei commercianti genovesi.
L’identità di un territorio è sicuramente un valore: può essere identificato con un segno, una marcatura, un simbolo, oppure essere rappresentato con un vero e proprio brand. Un prodotto non è solo il territorio nella sua forma amministrativa, ma è molto di più. È l’insieme di tutte le risorse e i valori spendibili per la distinzione, la riconoscibilità, la concorrenzialità con gli altri territori. Il “nome” si trasforma in un vero e proprio prodotto, il territorio diventa una marca.
E’ il caso della “Confettura di Petali di Rose di Călărași”, un prodotto che, se ben gestito, può far da traino a questo territorio. Le rose sono coltivate e raccolte nel territorio denominato “Codru” che comprende le aree dei distretti di Hîncești, Ialoveni, Anenii Noi, Criuleni, Strașeni, Orhei, Călărași, Nisporeni, Telenești, Ungheni e Dubăsari.
Il prodotto alimentare è ottenuto dai petali di rose bollite in sciroppo di zucchero: ha un gusto piacevole, profumo ovviamente di rosa con note di frutta, lavanda e basilico, colore rosso con toni che vanno dal chiaro allo scuro. Le varietà delle rose utilizzate per questo scopo sono: Tavrida, Festivalinaia, Micurinca, Cazanlicscaia, Trandafir de Damasc (rosa damascena), Gertrude Jkyll.
E’ prodotto esclusivamente nella città di Călărași, località nota per la produzione di diverse tipologie di conserve e succhi di frutta, uva, frutti di bosco e legumi di antiche varietà. La reputazione e le caratteristiche organolettiche distintive della confettura derivano da un’antica tradizione locale.