Tradizioni e cultura04 settembre 2018

La strana storia del primo francobollo moldavo

La Moldova fu il primo stato dell'Europa Orientale a emettere valori postali

La strana storia del primo francobollo moldavo

Storie che sembrano uscire da qualche vecchio film in bianco e nero, atmosfere di fine ottocento, personaggi con cappello a cilindro, occhiali da vista e immancabili baffi a definire i contorni delle persone.

Siamo a Iași, davanti alla porta a vetro d’ingresso della Tipografia di Stato per le marche fiscali ("Atelia Timbrului"): quello che ci appare davanti è un ampio bancone di composizione, una fornitissima cassettiera e gli immancabili stampatori, spesso a lavorare anche di notte per ordinare, con pinzette, le righe del testo da stampare, opportunamente strette nel telaio rettangolare. Agli angoli casse di caratteri mobili in piombo, gelosamente conservati.

E’ la tipografia che ha stampato i primi francobolli dell’Est orientale: strano a dirsi ma i primi francobolli che circolarono proprio in Romania furono quelli emessi per essere usati in Moldova. Cosa che non deve stupire in quanto allora la Romania non esisteva ancora come Stato unitario.

Siamo agli epiloghi del dominio ottomano sulle terre moldave: la stampa del primo francobollo moldavo è un passo importante verso l'indipendenza e l'autonomia dall'Impero Ottomano, che a quel tempo non permetteva alcuna autonomia economica o istituzionale.

Il contesto sociale giustificava l’audacia di moldavi: le aspirazioni politiche e le necessità economiche fecero il resto e il francobollo fu stampato in fretta. Semplici fogli di carta furono acquistati da una libreria di Iași, tagliati con le forbici. La carta fu sistemata su un tavolo e un dipendente della tipografia, non senza emozione, appose il primo timbro.

Nacque così il primo francobollo dell’Europa Orientale, con tutte le imperfezioni prevedibili, stampato su carta comune e con gomma arabica applicata manualmente sul retro.

I francobolli in questione vennero emessi nel luglio 1858: si tratta di quattro valori facciali espressi nell’unità monetaria denominata “parale”. In Moldova circolavano normalmente le piastre turche, il franco francese e il fiorino austriaco: la piastra turca, suddivisa in 40 parale, coincideva con quella che poi sarebbe diventata successivamente la moneta ufficiale, il leu.

Il soggetto è identico per tutti gli esemplari: la testa di un Uro (antico emblema della Moldova) che ha, tra le corna, una stella a cinque punte e un corno di posta. All'interno di questo appare il valore (senza, l’indicazione dell’unità monetaria): nella parte superiore della circonferenza che racchiude tutta la figura è riportata, in caratteri cirillici, la dicitura “Porto scrisori” che significa “porto di una lettera”.

Da osservare che non compare l’indicazione relativa al Paese emittente: cosa determinata dal fatto che quei francobolli potevano circolare solo all'interno della stessa Moldova.

In base ai documenti ufficiali i francobolli sarebbero dovuti entrare in corso fin dal 15 luglio. In pratica, però, sembra che in molti uffici la vendita non sia iniziata prima del mese di agosto e, in qualsiasi caso, da un verbale ufficiale risulta che le prime lettere affrancate sono del 22 luglio.

La validità postale dei quattro esemplari della prima emissione fu estremamente breve: a causa di un cambiamento tariffario entrato in vigore dal 1° novembre dello stesso anno, nacque la seconda emissione e la precedente fu ritirata dalla circolazione e gli esemplari rimasti invenduti furono successivamente inceneriti.

In pratica, i francobolli restarono in corso solamente tre mesi: emessi in soli 6.016 esemplari, di cui solo 3.691 venduti rende questa prima serie una delle emissioni più rare di tutto il mondo.

Carlo Policano

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