Luoghi10 settembre 2019

Destini incrociati: le case gemelle

C’è un mistero che si nasconde dietro a questi edifici, ancora da scoprire

Destini incrociati: le case gemelle

Ci sono due fabbricati su strada Toma Ciorbă compresi nel Registro dei Monumenti di storia e cultura del comune di Chişinău, su iniziativa dell'Accademia delle Scienze e denominate “Ville Urbane”, che suscitano subito curiosità.

Si tratta di due edifici adibiti ad abitazione, costruiti con lo stesso progetto all'inizio del XX secolo.

Due volumi puri, che ospitano abitazioni distinte, orientati con il lato lungo nella profondità del lotto della proprietà immobiliare, con facciate simmetriche rispetto alla strada. Sono la fotografia di un’architettura semplice a cavallo tra due secoli, un tributo allo stile neoclassico che si nota nella composizione della facciata in muratura rivestita con pietra scolpita: l’ingresso avviene attraverso un portico di due colonne di ordine dorico.

Mi sono chiesto a lungo del perché di due abitazioni uguali. Un bel dilemma, un caso del tutto particolare.

A quel tempo la parte bassa della città era un labirinto di case, una zona paludosa per una buona parte dell’anno, soggetta ai capricci del fiume Bâc e al cambiamento del tempo. Non assomigliava di certo alla parte alta della città che, al contrario, era meglio organizzata con belle case in pietra, portici, scale e cortili.

C’era, in altre parole, una specie di contrapposizione tra il quartiere "aristocratico" e quello “popolare” posto nella parte bassa della città.

Nel frattempo, stava nascendo un luogo mediano rappresentato da una nuova strada in un quartiere fresco, vicino alla foresta: negli ultimi anni di fine secolo molte famiglie avevano cominciato a trasferirsi in questa zona, gradevole per il fatto di avere la zona rurale molto vicina senza tralasciare le comodità della città.

Si tratta della zona vicino alla strada Toma Ciorbă, quartiere nuovo più in basso rispetto alla collina: è qui che una buona famiglia della borghesia costruì due case, uguali.

Questo è tutto quello che al momento sappiamo di certo: nulla di più sulle persone che hanno costruito queste "case gemelle" e sulle loro motivazioni. Possiamo solo immaginare che siano state costruite per due figli, oppure che siano opera di due fratelli. Esiste poi una versione non accertata che vi raccontiamo.

Eleonora era una donna molto gentile, alta e magra: vestiva in modo elegante ed i suoi abiti erano stretti in vita e avevano un collo alto. Aveva una voce ferma anche se la sentivi raramente parlare. Eleonora era figlia di un mercante, aveva un'ottima dote, proprietà e domestici, le piaceva suonare il piano e cantare. Era sposata con un medico e avevano due figlie.

Le due ragazze avevano ereditato la modestia della madre e del padre, educate ed eleganti. Le ragazze volevano sposarsi, ma per amore. La famiglia (che aveva una grande proprietà a Bălți) acquistò un grande appezzamento di terreno nella nuova parte di Chişinău, dove i genitori avrebbero costruito il nido per le ragazze.

Con i soldi di Eleonora costruirono le due case, sistemarono il cortile e misero un cancello di ferro. Le ragazze si sposarono bene, per amore. Entrambe ebbero due figli nelle loro case gemelle. Solo ragazzi, alti come la nonna Eleonora e intelligenti come il nonno, eleganti e bravi come le loro madri.

Anche loro avrebbero avuto dei bambini belli e intelligenti e forse anche nipoti, ed avrebbero vissuto a Chişinău e la Basarabia sarebbe stata la loro nazione. Ma non ci riuscirono: morirono in guerra, tutti e quattro. Eleonora e il marito furono abbastanza fortunati da morire ed essere sepolti nella loro tenuta di Bălți. Le figlie e i loro uomini furono portati fuori di casa una notte, come molti altri, in pigiama e pantofole.  

 

Liberamente tratto dalla storia di Anastasia Taburceanu.

Carlo Policano

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