C’è un edificio che, nonostante l’incuria del tempo e degli uomini, lascia ancora trasparire tutta la sua bellezza e l’atmosfera nostalgica di un tempo passato.
Si tratta dell’Hotel Peterburg, ovvero di quello che rimane di questo albergo, luogo pieno di fascino, un posto da sogno per gli ospiti della capitale.
Situato lungo la strada Alexandru Cel Bun, questo edificio è un “monumento architettonico di importanza nazionale”, iscritto in quello che è il Registro dei Monumenti di Storia e Cultura, su iniziativa del Comune di Chişinău.
E’ un esempio tipico del centro storico di Chişinău degli anni ‘30 del XIX secolo, l'unico che è sopravvissuto di una serie di edifici neoclassici, sebbene non nello stato originario.
All’inizio del ‘900 faceva parte delle proprietà di un commerciante che si chiamava Durdufi; in seguito appartenne al commerciante e filantropo Moise Kligman ed infine passò nelle mani di un certo Puterman Peisah, pochi anni prima della seconda guerra mondiale.
Durante il conflitto mondiale fu danneggiato seriamente: ricostruito nel 1946, l’edificio venne modificato nella planimetria e nei decori, chiaramente con il gusto specifico dell’epoca (stile impero).
A quel tempo, al primo piano, era presente un’attività commerciale, con l'ingresso situato al centro della facciata: sotto il lato destro dell'edificio si trova un seminterrato con accesso dalla strada (chiuso dopo il 1947).
Di proprietà comunale fino al 2009, fu poi venduto, come spesso accade, ad una società privata che ne detiene tutt’ora il possesso.
All’inizio dell’Ottocento, la strada Alexandru Cel Bun era denominata la “strada d’oro”, forse chiamata così per via del fatto che in questa strada aprì il primo negozio di gioielleria cittadino, o forse perché qui si svolgeva la vita di una Chişinău snob, aristocratica, dove erano situati i palazzi dei ricchi mercanti, i più famosi negozi di abbigliamento e caffetterie, punto di ritrovo per i cittadini e per gli uomini d’affari che qui si incontravano e si davano appuntamento.
Qui c'erano banche, tram con cavalli e, in seguito, tram elettrici; colpiva l'immaginazione delle persone per la sua ampiezza, un aspetto poco conosciuto della vita cittadina durante quel secolo cruciale, stretto fino a poco tempo prima, in un dedalo di stradine del centro storico.
Era la prima strada della città nuova, costruita tra il 1817 ed il 1818, dall’architetto Michael Ozmidov e dal suo collega William Hastie di San Pietroburgo, una linea retta che separava il centro storico, con le sue strade tortuose e strette lungo il fiume Bic, dai quartieri nuovi regolari costruiti rapidamente, in un piano ben definito.
La strada Alexandru Cel Bun si estende tutt’ora da strada Ismail a strada Serghei Lazo, interamente nel settore di Rîșcani, con una lunghezza pari a 2.065 metri.