La Convenzione sulle Zone Umide di Importanza Internazionale, meglio nota come Convenzione di Ramsar, è un trattato intergovernativo firmato a Ramsar, in Iran, il 2 febbraio 1971, che prevede la cooperazione internazionale per la conservazione e l’utilizzo delle zone umide e delle loro risorse.
Le zone umide sono tra gli ambienti più produttivi al mondo: conservano la diversità biologica e forniscono l’acqua e la produttività primaria da cui innumerevoli specie di piante e animali dipendono per la loro sopravvivenza. Queste zone sostengono alte concentrazioni di specie di uccelli, mammiferi, rettili, anfibi, pesci e invertebrati.
La protezione della natura ha lo scopo di mantenere inalterati gli ecosistemi per garantire l’equilibrio tra l’ambiente e la società.
Nel luglio del 1999 la Moldova ha ratificato la Convenzione di Ramsar, divenendone membro effettivo nel giugno dell’anno successivo, quando la Riserva “Prutul de Jos” è stata inclusa nella lista delle zone umide di importanza internazionale.
A quest’area si sono aggiunte poi nel 2003 quella del "Nistrul de Jos” e nel 2005 quella di "Unguri Holoşnita" portando così a tre il numero delle zone umide in Moldova presenti nella “lista”, per una superficie totale di 94.705 ettari.
Il parco nazionale del “Nistrul de Jos” che si trova nel sud-est della Moldova, facilmente raggiungibile da Chişinău, tra i villaggi di Copanca e di Palanca, contribuisce a completare la conservazione delle zone umide transfrontaliere del delta del Dniester, con due siti Ramsar dell’Ucraina.
La zona del Nistru Inferiore è un’area contraddistinta da un complesso habitat fluviale, conosciuta come la più grande biodiversità della Moldova, che ospita un numero impressionante di specie animali e vegetali, dovuto alle favorevoli e diverse condizioni naturali del territorio.
Il sito sostiene molte specie di uccelli a rischio globale di estinzione e vulnerabili: da segnalare biotopi acquatici, foreste di prati e colline, steppe.
Tra queste le foreste secolari di pioppo, oramai interamente scomparse in Europa, che ospitano specie protette di pipistrelli e che rappresentano una risorsa davvero “unica”, importante sia da un punto di vista naturalistico che di turismo ecologico, da non sottovalutare.
I terreni agricoli presenti nell’area del parco, trovandosi sulla rotta migratoria transfrontaliera, rappresentano il fondo naturale adatto per la nidificazione e la nutrizione degli uccelli presenti e costituiscono un importante punto di riposo e di cibo.
Oltre che da un punto di vista naturalistico, l’area ha un’importante valore paleontologico, archeologico e storico, densamente popolata sin dal Paleolitico, circa 30.000 anni fa: sono stati scoperti oltre cento siti, con innumerevoli villaggi sparsi in tutta la zona, con testimonianze davvero importanti che riguardano la civiltà Cucuteni-Trypillian o quelle successive di Sciti e Sarmati.
In sintesi l’area del basso Nistru ha tutte le caratteristiche necessarie per pianificare un turismo a basso impatto potendo contare su qualità paesaggistiche e naturalistiche “uniche”, difficilmente replicabili.
Caratteristiche di base come il paesaggio, le specie animali presenti, gli oggetti storici, le tradizioni e i costumi nazionali, un’industria del vino sviluppata, possono generare ricchezza salvaguardando, al tempo stesso, l’equilibrio dell’ecosistema.