Tradizioni e cultura09 agosto 2019

Chișinău, l’idea di Carol Schmidt

Uomini e storie d’altri tempi, quando la politica era al servizio della gente

Chișinău, l’idea di Carol Schmidt

C’è un vezzo qui a Chișinău che riguarda quello di intitolare “strade” a personaggi ancora in vita. E’ successo qualche anno fa con Eugen Doga, il grande compositore moldavo, che si vide intitolare la prima strada pedonale della capitale, già dedicata ad Alexandru Diordiţa, un politico.

La stessa cosa accadde anche molti anni prima, precisamente nel 1902, con Carol Schmidt, il più longevo sindaco della capitale. Salvo poi, dimenticarlo in fretta.

Quelle che sono le attuali strade Dosoftei, per un pezzo, e Varlaam, per l’altro, un tempo costituivano la vecchia strada Gostinnaia, luogo dove Carol Schmidt viveva. La casa, situata nell’intersezione di questa con strada Mihai Eminescu, era modesta: poteva permettersi ben altro, ma questa rispecchiava il suo modo di essere. Questa strada portò il suo nome fino al 1944.

Chișinău a quel tempo era una "città fangosa": non c'era nulla, né luce, né rete idrica, né trasporti, e nemmeno gli edifici per le principali istituzioni statali.           

Carol Schmidt aveva le idee chiare sull’obiettivo: cambiare la vita di Chișinău modificandone l'aspetto attraverso una pianificazione urbana ed estetica della città. In Alexandru Bernardazzi, richiamato da Odessa su suo insistente invito, il nuovo sindaco troverà la figura determinante per cambiare il volto e l'identità della città.

L’elaborazione di un piano urbanistico per la trasformazione della città si svilupperà in varie direzioni: durante il suo mandato come sindaco vennero pianificate strade e grandi viali, nuovi edifici, aree verdi. Le strade furono pavimentate con pietra, venne introdotta l’illuminazione stradale con lanterne elettriche (1886), realizzato il primo trasporto pubblico del tram con i cavalli (1889), insomma tutto quello che serviva per costruire una città moderna “europea”, ricca di teatri, ristoranti e caffè alla moda, ma anche di servizi, ospedali, fognature, e soprattutto acqua che doveva arrivare nelle case di tutti i cittadini.

La trasformazione di Chișinău era concreta, visibile da tutti: le nuove opere realizzate da Bernardazzi cominciavano a produrre l’effetto sperato e la città assomigliava sempre di più a una moderna capitale europea. Nel giro di poco tempo venne aperto il primo Museo di Storia e il Parco Centrale della città che, con un'elegante recinzione in ghisa ordinata e portata da Odessa, faceva bella mostra di sé. Era una città che diventava sempre più confortevole e perfino festosa: alla sera le autorità organizzavano concerti con la partecipazione di orchestre e di gruppi folkloristici.

A quei tempi Chişinău era anche una città multietnica e Schmidt considerava importante mantenere la tolleranza nella società permettendo di costruire cappelle greche e armene, sinagoghe ebraiche, non dimenticando gli abitanti nativi della Bessarabia.

Ma intanto qualcosa stava cambiando. Il primo episodio di antisemitismo si verificò nell’aprile del 1903 proprio a Chişinău: nel corso del pogrom trovarono la morte poco meno di 50 ebrei e le violenze si verificarono senza che le autorità zariste opponessero la benché minima resistenza. Schmidt si dimise in segno di protesta, donando un importo considerevole per aiutare l'ospedale ebraico, dove si trovavano le vittime dell’azione antisemita. La casa di Carol Schmidt diventò, in quel tempo, un luogo di rifugio per dozzine di poveri, un fatto riportato dal medico della comunità ebraica, Moisei Sluţki, nelle sue memorie.

Il pogrom contro gli ebrei fu l'ultima goccia che fece traboccare il vaso: lui che aveva fatto così tanto per l'europeizzazione della città, non poteva immaginare che qui gli abitanti potessero avere una “mentalità così selvaggia”. Continuò a lavorare come magistrato occupandosi di opere di beneficenza fino alla morte, avvenuta il 9 marzo 1928. Fu sepolto nel cimitero armeno della capitale, ma la sua tomba non è stata conservata e il luogo della sua sepoltura rimane ad oggi ancora sconosciuto.

Carol Schmidt ha dato a Chişinău il volto moderno: fu il primo riformatore, "il miglior sindaco che Chișinău abbia mai avuto", giusto e generoso, che non tollerava la corruzione ed era veramente al servizio dei cittadini e della città, dando loro una vita migliore in una capitale europea.

A suo nome è dedicata una via, in un sobborgo periferico della capitale, priva di importanza. La mancanza del giusto riconoscimento a Carol Schmidt rimane il debito più importante che la città deve corrispondere a questo grande uomo e rappresenta la vergogna, per tutti i politici che si sono succeduti dal giorno dell’Indipendenza ad oggi, per non averlo ancora fatto.

Carlo Policano

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