Tradizioni e cultura31 ottobre 2019

Moldova o Moldavia? Basarabia o Bessarabia? – Parte II

L’uso corretto dei toponimi: un aspetto non trascurabile

Moldova o Moldavia? Basarabia o Bessarabia? – Parte II

Oggi, la “Repubblica Moldova” corrisponde in buona parte al territorio conosciuto con il nome di Basarabia (in russo, Бессарабия), toponimo che, come abbiamo visto, ha cominciato a circolare solo dal 1812, ovvero dall'annessione della parte orientale del Principato di Moldova all'Impero russo, a indicare l'intero territorio compreso tra i fiumi Prut e Nistru (Dniestr).

Non le appartengono più, grazie allo scellerato Patto Molotov-Ribbentrop del 1940 e alle successive vicende storiche fino al 1944, un'area minore del nord della Basarabia e tutto il sud, compresa la parte di litorale sul Mar Nero, oggi facente parte dell'Ucraina, che di fatto l’ha privata dell’unico sbocco al mare.

La premessa linguistica fatta in precedenza è necessaria proprio per capire l’attuale competizione tra i toponimi Moldova e Moldavia e allo stesso modo tra Basarabia e Bessarabia.

L’aspetto etimologico del termine Moldova/Moldavia è dibattuto: il nome sarebbe stato attribuito al fiume che attraversava valli ricche di conifere e successivamente avrebbe designato anche la regione.

Moldavia è il toponimo classico latino, comune ad alcune lingue romanze che si è sviluppato nel corso dei secoli. Da lì in poi il termine sarebbe stato utilizzato dalle lingue occidentali sul modello del russo “Молдавия”. In sintesi è la denominazione toponomastica italianizzata dal russo ed è riscontrabile nelle carte geografiche genovesi risalenti al XVI-XVII secolo, adottata dai francesi (Moldavie), dagli spagnoli (Moldavia) e dai polacchi (Mołdawia).

Il nome Basarabia, menzionato nella storiografia medievale, trova riscontro nelle opere di Dimitrie Cantemir (Descrierea Moldovei și Hronicul vechimii a romano-moldo-vlahilor) dove peraltro è perfino descritto come territorio separato dalla stessa Moldova, senza però essere stato in grado di delineare chiaramente i confini dei due territori.

Per ragioni di chiarezza, abbiamo ritenuto necessario soffermarci brevemente su alcuni aspetti toponomastici, consapevoli del fatto che è terreno di facili polemiche e che seguire, durante tutta l’evoluzione storica del Paese, le alternanze dei due nomi è una questione complicata.

La confusione e la necessità di fare chiarezza è palese: l’uso corretto dei toponimi non è affatto un aspetto trascurabile viste le implicazioni storiche, linguistiche e soprattutto politiche che riguardano l’uso di un termine piuttosto che di un altro.

Se noi usiamo due nomi diversi, in romeno esiste un’unica forma, sia per Moldova che per Basarabia.

Era del tutto evidente e prevedibile che, una volta riconquistata l’indipendenza, nel 1991, il governo moldavo attribuisse allo Stato la dizione Moldova, dovuta in parte agli effetti dei cambiamenti linguistici e in parte anche evidentemente a sentimenti nazionalistici e antisovietici.

Stesso discorso vale anche per il termine Basarabia (romeno) e Bessarabia, adattamento della traduzione dal russo in lingua italiana.

La regione è sempre stata conosciuta dai suoi abitanti, e da quelli che parlano la lingua romena, come Moldova o Basarabia, sebbene fosse spesso definita Moldavia da persone che parlano inglese o russo.   

In merito alla scelta, peraltro condivisa anche da importanti studiosi, è da preferire la forma Moldova anziché la forma Moldavia, e Basarabia a Bessarabia per due ragioni: la prima per rispetto istituzionale, essendo la dicitura ufficiale Republica Moldova e la seconda di natura linguistica, in quanto si adatta meglio alla fonologia, alla morfologia e alla pronuncia della lingua italiana.

Carlo Policano / Svetlana Moțpan

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