Luoghi04 giugno 2025

La Chiesa nascosta

L’unicità di un edificio di culto straordinario, tra legenda e storia

La Chiesa nascosta

Căușeni è una piccola cittadina a circa 80 chilometri a sud-est dalla capitale, conosciuta fin dal tempo di Stefano il Grande, nell’anno 1455.

Qui si trova la “Biserica Adormirea Maicii Domnului” (Chiesa dell’Assunzione della Vergine Maria), monumento nazionale, senza dubbio una delle chiese più celebri della Moldova: al suo interno arte, spiritualità ed anche un po’ di mistero.

Il complesso monumentale si configura nella forma attuale dagli anni 1763-1767, quando è stata posizionata a un livello più basso del terreno per il decreto, allora vigente, che vietava la costruzione di chiese cristiane che superassero l’altezza di un soldato a cavallo.

E’ una delle costruzioni più enigmatiche della Moldova ed ha un innegabile significato storico e culturale. È l’unico esempio, come chiesa, ad essere semi sepolta e con pareti interne adornate con affreschi. Ha subito, nel corso degli anni, diversi danneggiamenti: trasformata prima in stalla, poi in porcilaia, essiccatoio per la frutta, è stata utilizzata infine anche per lo stoccaggio delle patate, durante il periodo sovietico.

Non ci sono dati precisi sul periodo di costruzione della chiesa (secondo varie fonti, è stata costruita nel XV - XVII secolo, su una precedente in legno), ma certamente gli affreschi risalgono al periodo 1763-1767 e sono stati realizzati, secondo le tecniche bizantine, da tre pittori provenienti da Hurez (nell’attuale Romania) Stanciul, Radu e Voicul, le cui firme sono ancora visibili su una delle pareti dell’altare.

Apparentemente piccola, la chiesa diventa molto ampia dopo aver sceso pochi scalini. I muri in pietra conservano antiche iscrizioni greche, immagini di leoni araldici e pesci. L’iconostasi, la parete divisoria che separa lo spazio dedicato ai fedeli da quello riservato alla liturgia, è costruita in pietra. L’acustica della chiesa è incredibilmente autentica e viva grazie al soffitto della chiesa in cui gli architetti hanno introdotto vasi di terracotta per migliorarne l’acustica.

Gli affreschi, con soggetti biblici, sono disposti su diversi livelli (registri): il livello inferiore è decorato con ornamenti, il livello medio raffigura santi in piedi, il livello superiore raffigura medaglioni con santi, tutti separati da strisce decorate con motivi tipici dell’arte bizantina. Le pitture presentano una simbiosi tra le tecniche di affresco e tecniche tradizionali: hanno un valore artistico e storico di importanza internazionale, tra cui lo splendore del famoso colore rosso, definito proprio "Rosso Căușeni".

Le prime operazioni di messa in sicurezza e conservazione sono state effettuate nel periodo del dopoguerra, alla fine degli anni ’60.

Successivamente, nel periodo 1967-68 sono stati effettuati lavori di isolamento della parte esterna della fondazione, usando metodi di trattamento con bitume, che ha provocato conseguenze negative per la conservazione.

I restauri sono continuati negli anni 1969-1971 con misure di consolidamento e restauro degli affreschi all’interno della Chiesa.

Nel 1978 è stato realizzato il progetto di allontanamento della falda acquifera sulla base del quale negli anni 1982-1983 sono stati effettuati i lavori di drenaggio con l’aiuto di un sistema elettromeccanico, infatti fino a quel momento l’acqua si accumulava all’interno della Chiesa fino ad un’altezza di 90 cm, conseguentemente alle caratteristiche architettoniche dalla chiesa stessa.

Negli anni 1990-1991 sulla base di un nuovo progetto di consolidamento, sono stati realizzati lavori di consolidamento della fondazione. Grazie a questo intervento è stato possibile il drenaggio effettivo delle falde acquifere e l’asciugatura dei muri.

Nel 2002 il governo degli Stati Uniti ha offerto una sovvenzione alla Società di Etnologia della Repubblica Moldova che ha permesso il consolidamento parziale dei muri, la perizia geologica, la verifica del funzionamento del sistema di drenaggio e la perizia dello stato tecnico e della struttura di resistenza dell’edificio.

La mani dei restauratori faranno sì che un piccolo gioiello della civiltà ortodossa torni a splendere di nuova luce.

Carlo Policano

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