Luoghi01 febbraio 2019

Antonio Canova e quel mistero dei leoni più famosi di Chişinău

Maestosi e monumentali, elementi decorativi o guardiani? Cosa sono in realtà i leoni del Parco Centrale Ştefan cel Mare?

Antonio Canova e quel mistero dei leoni più famosi di Chişinău

Antonio Canova fu uno scultore italiano di grande talento, uno dei più famosi a livello europeo, tra i massimi del neoclassicismo.

Siamo nel 1761, Canova ha solo quattro anni quando muore il padre. La madre, dopo poco, contrae un nuovo matrimonio che comporta il fatto di dover lasciare il figlio con il nonno paterno e trasferirsi nella casa del nuovo marito a Crespano del Grappa.

La sensibilità di bambino è profondamente turbata dall’abbandono: si dice che corresse dietro alla madre che si allontanava dal paese e che lei gli tirasse dei sassi per convincerlo a rimanere a Possagno con il nonno.

Canova fu affidato alle cure del nonno paterno Pasino, tagliapietre e scultore locale di discreta fama. Pasino fu un valido maestro e insegnò le tecniche del mestiere ad Antonio che grazie alla sua indole apprendeva con facilità e velocità. Per gli stenti in cui viveva la famiglia, Antonio fu costretto a lavorare già da piccolo: lavorò in una cava di marmo e come aiutante del nonno che prestava servizio come muratore e giardiniere nella villa di Giovanni Falier.

Fu in casa Falier che la vita di Antonio ebbe una svolta: si racconta che durante una cena tra nobili veneziani, ospiti del senatore Giovanni Falier nella Villa a Predazzi di Asolo, ebbe l’occasione di esprimere il suo talento.

Quella sera in cucina si ruppe per sbaglio la scultura in vetro di Murano da mettere al centro della torta: la governante, che aveva già visto il piccolo Antonio lavorare la creta in modo superbo, chiese il suo aiuto e il ragazzo modellò con il burro un leone di San Marco con le ali spiegate.  Il padrone di casa si meravigliò nel vedere tanta arte: così, all'età di undici anni, Canova poté iniziare a lavorare nello studio di scultura di Giuseppe Bernardi-Torretti, che lo introdussero nel mondo culturale veneziano.

Non è dimostrato se la storia del “leone di burro” sia un fatto realmente accaduto, di certo l’appoggio della famiglia Falier cambiò la vita di Antonio Canova e gli permise di coltivare la sua inclinazione per la scultura ed esprimere il suo talento.

Fin qui la storia di Antonio Canova. I leoni divennero in seguito tra le sculture più celebri del maestro proprio nel monumento funerario di Clemente XIII, nella Basilica di San Pietro in Vaticano: rappresentano allegoricamente la forza, e proteggono la porta che dà accesso al sepolcro.

Ora vi chiederete che cosa c’entri Canova e i suoi celebri leoni con Chişinău? 

Per la maggior parte degli abitanti della capitale o per i turisti, il Parco pubblico di Ștefan cel Mare è tra i luoghi più frequentati per fare una passeggiata, per una chiacchierata tra amici o per passare un po’ di tempo all’aria aperta con i bambini ma anche per una immancabile foto vicino ai due leoni.

Il luogo di provenienza dei due leoni è sconosciuto: inizialmente, gli storici erano orientati a dire che provenivano da qualche ricca villa distrutta durante la guerra e collocati nel parco. Altrettanto sconosciuto è perfino l’anno della loro sistemazione nel parco: da alcuni documenti d’archivio è chiaro che nel 1932 i leoni erano già posizionati nel loro attuale posto, ma niente di più.

I leoni di Chişinău, come si è scoperto, sono esattamente copie dei leoni che si trovano in Vaticano a custodia della tomba di Papa Clemente XIII, scolpiti nel 1792. Qui la loro funzione è quella di sorvegliare il viale in cui idealmente sono sepolti i più grandi scrittori e poeti nati in questa terra.

Un consistente numero di copie identiche si trovano in tutto il mondo: a Mykolaïv, gli stessi leoni furono sistemati in un parco alla fine del XIX secolo, altri sono in Chotyn e in Alupka. Tutti questi leoni sono molto simili, così maestosi, tristi e monumentali, modello per centinaia di copie in tutto il mondo.

Diventa un po’ più chiaro il mistero dei leoni di Chişinău che, oltre ad essere elemento decorativo in un parco ombroso, sono membri di una famiglia che vanta antenati famosi nati in Vaticano.

Rimane tuttavia un mistero l’origine, la loro provenienza esatta e l'anno della loro collocazione nel parco centrale di Chișinău.

Carlo Policano

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